In questa sala predomina l’impresa della colomba bianca ad ali spiegate su fondo azzurro o rosso, che trattiene il motto in Dieu, tradotto da alcuni studiosi con l’espressione ‘verso il cielo, in alto’. La colomba simboleggia l’amore puro, la dolcezza, la gratitudine e la moderazione e si colloca certamente in un contesto devozionale e religioso assai diffuso nel Medioevo. La stretta relazione delle decorazioni di questa sala con la sfera religiosa è evidenziata dalla presenza, nella strombatura del finestrone da cui entra la luce diurna, di affreschi raffiguranti l’Annunciazione, l’Incoronazione della Vergine e il volto dell’Onnipotente. Questi temi richiamano, integrandole, le storie di Cristo e di Maria dipinte, sempre negli stessi anni (1420), nella Cappella Contrari al piano superiore, capolavoro del tardo gotico emiliano.
Sul soffitto, oltre ai motivi floreali rossi e azzurri che racchiudono le lettere in stile gotico U ed N, iniziali di Uguccione Contrari e Nicolò III d’Este, simboleggianti la profonda amicizia esistente tra i due, sono raffigurati gli scudi da torneo con i loro rispettivi elmi e cimieri. Il recente restauro a cura della Fondazione di Vignola, sotto la direzione del Prof. Bruno Zanardi, ha riportato alla luce lo splendore degli affreschi che nel corso dei restauri voluti dalla famiglia Boncompagni-Ludovisi nel 1920-23 erano stati coperti da una patina anticante. Grazie alle analisi chimiche e alle ricerche storiche, è stato possibile confermare che l’attuale decorazione è assolutamente coerente con quella voluta da Uguccione Contrari nel secondo decennio del Quattrocento; la sola aggiunta, relativamente recente, sembrerebbe essere quella del grande camino sul quale campeggia lo stemma della casa Boncompagni-Ludovisi.
Secondo fonti risalenti al 1452, l’ambiente ospitava l’aula di giustizia in cui il governatore del feudo celebrava i processi e i notai attuari del Marchesato redigevano e conservavano gli atti.